Vorrei illustrare come ho organizzato i dati sul computer per tenerli al sicuro dalle conseguenze di eventuali danni al disco fisso.
La strategia che ho utilizzato è un insieme di configurazione hardware, opportuno partizionamento ed utilizzo dello spazio su disco e strumenti software (il software di backup).
Indice
Configurazione hardware
Sul mio PC sono presenti 3 HD, 2 HD SATA da 500GB ed un vecchio HD da 80GB PATA recuperato da un computer dismesso.
I due HD da 500 GB sono configurati in RAID 1 grazie alla scheda madre con controller RAID SATA integrato che supporta RAID 0, RAID 1, e RAID 0+1.
L’aspetto negativo del RAID 1 è che Vista vede i due HD da 500GB come un unico HD da 500GB, vale a dire che con il RAID 1 si perde il 50% della capacità totale degli HD coinvolti
Sul mercato si trovano da qualche tempo delle schede madri abbastanza economiche che supportano anche il RAID 5 che sarebbe da preferire anche se per implementarlo occorrono almeno 3 HD identici, risultando perciò una soluzione meno economica.
Il vantaggio sarebbe oltre che prestazionale (i dischi in RAID 5 sono più performanti dei dischi in RAID 1), anche legato al minor spazio utilizzato per assicurare la ridondanza dei dati.
Ipotizzando l’utilizzo di 3 HD da 500GB in RAID 5, infatti, Vista “vedrebbe” un unico HD da 1000GB, e la perdita di spazio su disco utilizzabile sarebbe ridotta ad un 33%.
L’HD PATA da 80GB è destinato a contenere unicamente i file di backup creati automaticamente nel modo che spiegherò più avanti.
infine un HD esterno da 300GB viene utilizzato per copiarci periodicamente il contenuto dell’HD da 80GB: la prudenza non è mai troppa.
Ho ottenuto così vari livelli di protezione in modo molto economico: innanzitutto i dati su uno degli HD da 500GB sono automaticamente ridondati (in modo del tutto trasparente) sull’altro; in sostanza i due HD sono uno la copia speculare dell’altro (non a caso il RAID 1 è noto anche come mirroring).
Nel caso uno dei due HD si danneggi, (come mi è già capitato) non vi è perdita di dati ed è sufficiente sostituire l’HD danneggiato per poter ripristinare la situazione di partenza.
Nel frattempo, nel periodo che intercorre cioè tra il danneggiamento di uno degli HD e la sua sostituzione, è possibile continuare ad utilizzare normalmente il PC, sapendo però di non poter contare sulla protezione dei dati assicurata dal RAID 1.
Partizionamento dello spazio su disco fisso
Ho partizionato lo spazio su disco fisso in diverse partizioni:
C: (SysOP) di circa 35GB; contiene il solo sistema operativo (Vista 64bit SP1) e tutto ciò che non è possibile spostare od installare in altra partizione;
D: (Programmi) di circa 90GB; contiene la cartella in cui installo i programmi (D:\Programmi) e la cartella in cui memorizzo quasi tutti i miei documenti;
G: (Todo) di circa 300GB; contiene per lo più file ludici o che posso tranquillamente ri-scaricare dalla rete in caso di bisogno (installer di vari programmi, drivers, MP3, DivX, ecc.);
H: (Lavoro) di circa 75GB; contiene documenti legati esclusivamente allo studio o al lavoro, contenuti in cartelle crittografate.
Ho spostato la cartella Documenti su D:.
Ho spostato il file di swap della memoria virtuale di Vista sulla partizione G:.
G: era destinata a contenere anche la cartella Temp dei file temporanei e la cache di Internet Explorer; in seguito ho abilitato un RAMDisk che utilizzo per questo scopo..
Sulla partizione G: ho poi disattivato sia la creazione dei punti di ripristino e versioni precedenti, che l’indicizzazione dei files.
In questo modo posso effettuare backup ed eventuali ripristini più mirati e selettivi, viene minimizzata la deframmentazione delle varie partizioni, si ottimizza il lavoro sia dell’indicizzazione dei files che della funzione Shadow Copy (aka Versioni precedenti) e si ripartisce il rischio che un malfunzionamento dell’hardware danneggi il contenuto o crei dei danni “logici” su disco.
La configurazione dei dischi in RAID con ridondanza, ha lo scopo di proteggere il contenuto dei dischi da danni fisici agli stessi.
Non pone al riparo da cancellazioni o modifiche indesiderate in quanto tutte le modifiche ai dati vengono scritte contemporaneamente su entrambi i dischi.
Per questo tipo di problematiche, che necessitano della possibilità di ripristinare i file, si utilizzano soluzioni come Shadow Copy/Versioni Precedenti, presenti nelle versioni Business e superiori di Vista, e i backup periodici.
Dopo essermi occupato della configurazione hardware in grado di aumentare, in modo economico, il grado di protezione dei dati contenuti nell’HD, mi occuperò della modalità con cui effettuare i backup dei dati.
L’ideale è impostare il computer in modo che faccia i backup in modo automatico ed autonomo, senza cioè che sia necessario l’intervento di un operatore.
E’ possibile impostare backup automatizzati con ogni edizione di Vista tranne la Home Basic.
Con Vista Business, Ultimate ed Enterprise Edition è anche possibile realizzare dei backup basati su immagini delle partizioni complete, da salvare su hard disk esterni, DVD e/o dischi interni riservati allo scopo.
La funzione da utilizzare è Complete PC Backup (digitate backup nella Search Box del pulsante Start e selezionate Configurazione e stato backup).
La strategia di backup che consiglio è la seguente
Utilizzare Complete PC Backup (o un altro programma in grado di realizzare file immagini di partizioni, come Ghost, Acronis True Image o il gratuito Selfimage) per creare un’immagine del vostro sistema così come si trova al momento (drivers aggiornati, software installati, tutte le patch installate attraverso Microsoft Update, ecc.). Salvare il file immagine su un HD interno dedicato, e/o un HD esterno (USB, FireWire, or eSATA, per esempio) o su DVD. Nel mio computer ho riciclato un vecchio HD installato internamente che uso solo per i backup che periodicamente replico anche su un HD esterno (la prudenza non è mai troppa).
In caso di danno al disco fisso, sarà possibile ripristinare il sistema dal file immagine in tempi rapidissimi, senza che sia necessario reinstallare sistema operativo ed applicazioni varie.
Utilizzate la funzione Backup di file per eseguire backup automatizzato dei dati ad intervalli regolari.
Anche in questo caso è consigliabile salvare i backup su un HD interno dedicato, e/o un HD esterno (USB, FireWire, or eSATA, per esempio).
Vi rimando a questa guida passo passo per informazioni dettagliate su come utilizzare le funzioni di backup e ripristino di Vista.
In caso di crash, si potrà ripristinare l’immagine precedentemente salvata ed eventualmente i file aggiornati all’ultimo backup effettuato con la funzione Backup di File.
E’ consigliabile perciò ripetere periodicamente il Complete PC Backup.
Un consiglio che mi sento di dare, se lo spazio a disposizione lo consente, è quello di tenere “in linea” due o più copie dell’immagine delle partizioni creata periodicamente.
Anche se Windows contiene tutti gli strumenti necessari per effettuare backup e ripristino dei dati, inclusa la modalità di salvataggio dell’immagine di una partizione, questi strumenti non brillano per versatilità ed hanno funzioni poco più che basilari.
Personalmente utilizzo Acronis True Image per creare le immagini delle partizioni, per vari motivi: innanzi tutto comprime in maniera nettamente superiore i dati (ed il livello di compressione è selezionabile dall’utente); poi consente la pianificazione della creazione delle immagini; infine consente di utilizzare i file immagine ottenuti alla stessa stregua di un HD esterno.
L’unico…“neo” è che si tratta di un programma commerciale a pagamento.
La creazione di immagini di partizioni è preclusa per le versioni di Vista Home; in questo caso può essere utile Selfimage, un tool gratuito che ha lo stesso scopo.
Infine, per chi trova poco versatile il Backup di File di Vista, potrebbe dare un’occhiata a Cobian Backup, opensource e gratuito.
Pianificazione delle operazioni
Quando eseguire le operazioni di backup (qualsiasi modalità si adotti)?
Possibilmente quando il PC non è utilizzato ed in nostra assenza 😀
I miei PC si accendono ad un’ora stabilita (un’ora circa prima che io inizi ad utilizzarli) e per prima cosa effettuano le scansioni antispyware/antivirus e gli aggiornamenti Windows Update.
A fine giornata, è pianificato il backup dei dati e successivamente (dopo un intervallo di tempo sufficiente) lo spegnimento automatico.
E’ possibile ottenere accensione e spegnimento automatico del PC, oltre che con software appositi (ad esempio quelli che gestiscono il gruppo di continuità APC , Powerchute Personal Edition), anche sfruttando le possibilità offerte da tutti (o quasi) i PC attuali.
Per l’accensione automatica ad una certa ora, è sufficiente impostare in modo opportuno l’apposita voce del BIOS (in questo esempio Automatic Power Up)
Lo spegnimento automatico è ottenibile facilmente con un file .BAT da lanciare attraverso l’Utilità di Pianificazione di Windows.
Avviare l’Utilità di Pianificazione di Vista (digitate pianificazione nella Search Box del pulsante Start e selezionate Utilità di pianificazione) e seguire la procedura guidata per impostare la pianificazione come desiderato.