In questa guida spieghiamo come scegliere tra stufa a gas, stufa a lega e stufa a olio combustibile.
Stufe a gas
Le stufe a gas (gas di città, metano, gas liquidi) si distinguono in due tipi: a irradiazione e a convezione. Nelle stufe a irradiazione, che sono adatte per ambienti di medie dimensioni, le fiamme prodotte dalla combustione del gas portano all’incandescenza un elemento di materiale refrattario che trasmette il calore all’esterno attraverso un’apposita griglia. Nelle stufe a convezione il calore viene trasmesso, e si propaga all’esterno, dalla superficie di alcuni tubi o condotti di metallo, che sono percorsi dai gas, caldi, della combustione; per potenziare l’effetto convettore, molti modelli di questo tipo sono dotati anche di pannelli cosiddetti radianti.
Una regolare manutenzione e il rispetto di alcune semplici misure di sicurezza sono fondamentali per far funzionare bene e utilizzare senza pericolo una stufa a gas, sia a irradiazione sia a convezione. La prima indispensabile norma da osservare è di affidarne l’installazione e le eventuali riparazioni esclusivamente a personale specializzato (in genere, le ditte produttrici hanno un proprio servizio assistenza), cui ci si dovrà rivolgere anche per il controllo e la revisione periodici, da effettuare almeno una volta l’anno.
Oltre a questi interventi specialistici, occorre sottoporre la propria stufa a gas a una piccola manutenzione ordinaria e a controlli periodici. Anzitutto, pulirne regolarmente con l’aspirapolvere la carrozzeria e le griglie (di solito situate sul pannello frontale), in particolare quella inferiore. Attraverso di essa l’aria viene convogliata all’interno della stufa, ed è quindi facile che polvere o piccoli detriti possano ostruirla, provocando il surriscaldamento del bruciatore e, conseguentemente, pregiudicando il funzionamento della stufa. Pulire regolarmente anche l’interno della stufa stessa, seguendo le istruzioni della ditta produttrice per rimuovere il pannello frontale.
Quanto ai piccoli controlli da eseguire di quando in quando, verificare periodicamente se la carrozzeria risulta scolorita in qualche punto, cosa che può succedere quando i gas della combustione fuoriescono dalla griglia superiore anziché lungo il tubo di scarico e la canna fumaria: in caso affermativo, interpellare subito un tecnico. Controllare periodicamente che il tubo di scarico non sia bloccato e che gli ugelli del bruciatore non siano occlusi da polvere o detriti dei gas combusti: se necessario, rimuovere l’occlusione con un ago sottile.
Taluni modelli di stufe sia a irradiazione sia a convezione hanno un sistema di accensione automatico, alimentato da una batteria di pile che vanno sostituite non appena si riscontri una certa difficoltà ad accendere la stufa. I modelli piú recenti hanno invece l’accensione piezoelettrica.
Misure di sicurezza
Le stufe a gas (come del resto quelle a olio combustibile, elettriche, a legna, a carbone) possono rivelarsi molto pericolose se usate senza le necessarie precauzioni e la dovuta attenzione. Oltre a seguire le istruzioni del manuale fornito dalla ditta produttrice, occorre rispettare alcune misure di sicurezza che, se adottate regolarmente, possono contribuire a evitare gravi rischi:
-Accertarsi sempre che la stufa sia spenta e il rubinetto di erogazione del gas chiuso prima di fare qualsiasi pulizia e controllo.
-Non mettere alcun indumento ad asciugare sopra la stufa.
-Non lasciare mai la stufa senza griglia di protezione, né dimenticarla accesa quando ci si assenta.
-Non permettere mai ai bambini di avvicinarsi a una stufa accesa, né di giocare nelle immediate vicinanze.
Stufe a legna
Le stufe a combustibile solido, cioè a legna e/o carbone, si differenziano in due tipi: le cosiddette “cucine economiche”, che servono sia per il riscaldamento, sia per cuocere i cibi e fornire acqua calda (vedi anche CUCINE E FORNI); e le “tradizionali” stufe per riscaldamento, generalmente in terracotta (ma anche in ghisa, lamiera di ferro o, i modelli piú raffinati e costosi, in maiolica), che possono funzionare a legna, a carbone o con entrambi questi combustibili.
In tutti e due i tipi, il focolare è racchiuso in un involucro, entro cui avviene la combustione e la cui superficie esterna cede il calore all’ambiente; i prodotti della combustione vengono convogliati nella canna fumaria da un condotto, o tubo, che si diparte o dalla piastra che forma il piano superiore della stufa o dalla parte posteriore della stufa stessa. Lungo tale condotto è installata una valvola che consente di variare opportunamente la quantità d’aria introdotta nel focolare e, quindi, di regolare (oltre che con la durata della combustione) l’intensità del calore ceduto all’ambiente.
Le stufe in terracotta hanno una notevole capacità termica, in quanto l’interno del loro involucro comprende, oltre al focolare, anche una serie di canali in cui fluiscono i gas della combustione prima di essere convogliati nel condotto di scarico e nella canna fumaria, il che aumenta la superficie di trasmissione del calore. Essendo costruite con un materiale dotato di scarsa conducibilità, si scaldano lentamente, ma altrettanto lentamente cedono il calore immagazzinato. Le stufe in materiale metallico hanno invece minore capacità termica e si raffreddano rapidamente; per evitare che il loro involucro raggiunga temperature troppo elevate, sono rivestite internamente di materiale refrattario.
Le stufe a combustibile solido come sistema di riscaldamento sono oggi usate pressoché esclusivamente nella seconda casa, soprattutto di montagna, e anche in questo caso tale scelta è comunque condizionata dall’esistenza di una canna fumaria in buone condizioni e con un ottimo tiraggio. Prima di optare per una simile soluzione, è quindi indispensabile accertare se nella propria abitazione esista una canna fumaria, se abbia tali requisiti o se sia eventualmente possibile farla costruire.
Al momento dell’installazione, posizionare la stufa in modo che lo sportello del focolare sia rivolto verso il centro della stanza e che il tubo di scarico, se raccordato alla parte posteriore della stufa stessa, disti dalla parete almeno 15 cm. Per assicurare un costante afflusso di aria fresca e al contempo risolvere eventuali problemi di fumo, provocati da una difettosa accensione del combustibile, è consigliabile installare nel muro, in prossimità della stufa, un apposito mattone forato o una griglia per l’aerazione.
Nelle stufe a legna, la cenere va rimossa regolarmente dal focolare, peraltro avendo l’accortezza di lasciarne sempre un “letto” alto circa 2 cm, che favorirà la combustione; nelle stufe a carbone (o a legna e carbone), togliere ogni giorno i residui. Tubo di scarico e canna fumaria vanno puliti almeno una volta l’anno.
Stufe a olio combustibile
Le stufe a olio combustibile, che al pari di quelle a gas si distinguono nel tipo a irradiazione e nel tipo a convezione, hanno un costo di esercizio abbastanza modesto e costituiscono pertanto un sistema economico di riscaldamento domestico. Per mantenerle perfettamente funzionanti, è tuttavia necessario sottoporle a una regolare e accurata manutenzione, mentre il loro uso richiede il rispetto di norme di sicurezza ben precise.
Oltre alle misure indicate per le STUFE A GAS, nel caso specifico è assolutamente necessario attenersi anche alle seguenti norme:
-Non spostare, anche se per un tratto brevissimo, una stufa accesa.
-Non posizionarla in prossimità di tendaggi, soprattutto se leggeri e quindi facili a ondeggiare e gonfiarsi alla minima corrente d’aria.
-Non ricaricarla quando è accesa (se la stufa è portatile, è opportuno trasferirla in un luogo sicuro, possibilmente all’aperto, prima di procedere a riempirla con il combustibile).
-Non usare un combustibile diverso da quello per cui è costruita, vale a dire cherosene o, per i modelli di media portata, gasolio.
Stufe a convezione
Il calore prodotto dalla combustione del cherosene (o del gasolio) viene ceduto all’esterno attraverso una griglia situata nella zona superiore della stufa. Se la fiamma è irregolare e incostante e si avverte un odore sgradevole, significa che lo stoppino è sporco ed è quindi necessario pulirlo (vedi illustrazione): qualora risultasse molto scolorito o pescasse troppo poco per fornire il massimo della fiamma, sostituirlo.
Il sistema per rimuovere lo stoppino varia a seconda del modello di stufa, ma nella maggioranza dei casi, una volta che lo si è reso accessibile, è sufficiente girare la chiavetta di regolazione finché non si riesce a toglierlo. Attenersi comunque sempre alle istruzioni riportate sul manuale, su cui è bene controllare se siano riportate anche le caratteristiche che deve avere lo stoppino, in modo da poterne acquistare uno adeguato. Qualora tali indicazioni manchino, portare con sé come campione il vecchio stoppino.
Nel montare quello nuovo, procedere senza fretta e facendo attenzione a innestare e riavvitare correttamente la chiavetta, in modo da essere certi che lo stoppino sia ben teso; è opportuno inoltre attendere che questo si sia completamente imbibito di cherosene prima di riaccendere la stufa.
Stufe a irradiazione
In questo tipo di stufa, l’elemento riscaldante è costituito da una reticella metallica, opportunamente strutturata, che si arroventa alla fiamma, trasmettendo il calore all’ambiente. Per smontare la stufa occorre anzitutto svitare i bulloni o le viti di ìissaggio, situati alla base della stufa stessa, così da poter sollevare e togliere la carrozzeria. Rimuovere l’elemento in cui è alloggiata la reticella metallica e controllare che questa sia pulita e correttamente in sede; se l’elemento appare arrugginito, sostituirlo.
Svitare le viti che tengono fissato il parafuoco al bruciatore, rimuoverlo e lavarlo con acqua calda saponata; rimossa la vite che si trova al centro della griglia del bruciatore, togliere anche la griglia stessa e lavarla con acqua calda saponata
e una spazzola a setole dure. Leggere con attenzione sul manuale le istruzioni riguardanti la manutenzione della valvola che controlla il flusso del combustibile
e che non deve presentare segni di ruggine o di usura; controllare anche le guarnizioni sia del dado della valvola sia del tappo del serbatoio.
Se il filtro è molto sporco o incrostato, sostituirlo, controllando sul manuale tipo e dimensioni; in mancanza di tali dati, portare con sé come campione il vecchio filtro, precisando al rivenditore marca e modello della stufa.